Sembra di compiere un viaggio nel tempo e nello spazio avvicinandosi a Roghudi Vecchio, il paese ormai completamente abbandonato di seguito alle alluvioni nei primi anni settanta, situato in una posizione spettacolare tra la fiumara Amendolea, geosito di rilevanza internazionale, e il torrente Furria, nell’area grecanica, dove gli anziani parlano ancora la lingua greca. Sono innumerevoli le storie da raccontare, sia sulla vita difficile di una volta, sul abbandono, sulle leggende del luogo, e soprattutto sul significato della fiumara per il paesaggio, l’agricoltura e la cultura di quest’area attraverso i millenni e i secoli. E non ci manca il tempo per farlo. Scendiamo nell’alveo dell’Amendolea per calpestare proprio fisicamente questo luogo sperduto ma mozzafiato. Percorriamo il letto della fiumara che maestosamente domina il paesaggio brullo come un’arteria vitale fino ad arrivare all’ingresso inferiore del paese per poi risalire lungo la mulattiera e gli stretti viottoli perlustrando le case a una a una e immaginando, anzi quasi sentendo la vita di una volta. E per qualche ora risveglieremo con la nostra presenza l’anima del luogo. (Durata: circa 3 ore, dislivello circa 150 m)