Trovarsi di fronte alla Grande Frana Colella risveglia delle emozioni completamente inaspettate! La prima cosa che colpisce il visitatore è la sua forma a cuore, un enorme cuore di rocce che potrebbero raccontare storie di tempi remoti e di continenti lontani, addirittura dell’emisfero australe, e che oggi non esistono più. Se l’Aspromonte ha un cuore si trova proprio lì e batte forte, racconta l’eterna storia della vita, o meglio, è una perfetta metafora della vita ciclica di tutti e di tutto: della terra, della natura e di noi umani, del continuo crescere, raggiungere e superare i limiti e del conseguente crollare, franare, erodere, di un’eterna trasformazione. Trovarsi di fronte alla Grande Frana Colella significa sentirsi come in un’enorme cattedrale di roccia e allo stesso tempo in un paesaggio bianco-giallastro che sembra quasi lunare, davanti al cuore aperto della terra, immerso nel verde della circostante vegetazione, significa capire che il terreno sotto i piedi non è una cosa stabile e duratura, ma che potrebbe cedere in ogni qualsiasi momento e significa essere confrontati con la propria effimerità e piccolezza. Ma è anche il momento in cui tutti i problemi svaniscono e ci si fonde completamente con la natura godendosi lo spettacolo di panorami mozzafiato a 360 gradi sul geosito, sul Vallone Colella e girando lo sguardo verso il mare, sulla rocca di Pentedattilo, su San Lorenzo e sull’Etna. Proseguendo è possibile raggiungere la punta accanto che presenta viste sull’Amendolea, sulla cascata del Calonero e su tutta la vallata fino al mare. Qui ci troviamo di fronte alle rocce più antiche e nobili dell’Aspromonte che si sono formate tra 500 e 250 milioni di anni fa e a processi attivi di erosione e fenomeni gravitativi tra i più estesi d’Europa. Qui ci troviamo di fronte a uno degli otto geositi di rilevanza internazionale dell’Aspromonte Geopark.
Punta d’Atò è raggiungibile dal vicino casello Zumbello (Tempo di percorrenza: 2 ore a/r, dislivello: ca. 60 m), oppure come clou di un’escursione più lunga che parte a quota più bassa e attraversa castagni e pinete e passa su un antichissimo tracciato scavato nella roccia lungo il quale si offrono degli scorci meravigliosi su Roccaforte del Greco e sulla costa sottostante (Tempo di percorrenza: 4 ore, dislivello: ca. 400 m)